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Quando la realtà supera la fantasia…

L’estate al contrario…

Ci rendiamo conto di poter invocare solo la dubbia testimonianza di un pugno di amici e parenti, con ogni evidenza poco validabile in sede di verifica. Tuttavia resta vero che alla fine di agosto del 2023 avevamo pensato di buttar giù qualche riflessione sul caso del generale Vannacci, in testa alle classifiche dei libri più venduti con il suo Il mondo al contrario. Si era persino pensato di titolarle Ventimila beghe sopra i mari. Avevamo poi lasciato perdere, di fronte all’inflazione di commenti e polemiche scatenatesi sull’argomento in quell’estate. Comunque sia, il pezzullo cominciava così.

… La cronaca dell’estate 2023 è stata davvero torrida dal punto di vista della cronaca. Dai vanesi resoconti di viaggio sui binari morti esistenziali di una sinistra sempre più sul caviale del tramonto ai femminicidi mediatici di perfidissimi cornuti torinesi, il gossip canicolar-tempestoso non ci ha davvero fatto mancare nulla.

Paola Egonu e il Vannacci-pensiero

Quasi a farci pensare a un’autonoma e autoalimentante fabbrica mediatica di schegge di “armi di distrazione di massa”. Prodotte senza soluzione di continuità per divergere l’attenzione da molto più importanti realtà di inarrestabile, devastante e implacabile divenire. Comunque sia, verso la fine di agosto è esploso anche il roboante quanto strumentalmente artificiale “affaire Vannacci”, ideale per ridare fiato alle spompate e sfiancate trombette di una galassia politically correct sempre più in difficoltà a conciliare la realtà dei fatti con le proprie ubbie e idiosincrasie psico-genetiche.

In realtà, quello che più colpisce in questa vicenda è il fatto che simili banalità abbiano potuto far scorrere tanti fiumi d’inchiostro. Al netto di ciò, nel fuoco di questa querelle balneare, nella sua intervista al generale – una vita e una carriera passata nell’universo estremamente selettivo del Col Moschin, gli incursori paracadutisti dell’esercito italiano – Fausto Biloslavo ha tra l’altro sottolineato come avesse particolarmente colpito la frase su Paola Egonu, definita somaticamente non italiana…

Per non accodarci allo sventato corteo di quanti sono capaci di straparlare senza sapere, senza leggere, senza documentarsi, citiamo dal testo, a pagina 110: «anche se Paola Egonu è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità che si può invece scorgere in tutti gli affreschi, i quadri e le statue che dagli etruschi sono giunti ai giorni nostri». Apriti social…!

La somatica e la bellezza

A questo punto, incautamente, abbiamo pensato di dire la nostra. Attraverso un paradosso. Riprendiamo il filo interrotto del racconto dell’agosto scorso… Affiniamo la questione.

Premettiamo, a rischio di passare per sessisti e financo molestatori, che consideriamo la Egonu – pallavolista fuoriclasse della nazionale italiana, nata a Cittadella, in provincia di Padova, da genitori di origine nigeriana con regolare cittadinanza italiana – una donna bellissima e desiderabile, in grado di gestire le naturali movenze regali delle donne africane nel quadro di parametri fisici scultorei e atletici.

Detto questo, entriamo nel vivo. Con un caso di scuola.

Poniamo il caso di avere ricevuto dal nostro direttore l’incarico, bramato toto corde dalla redazione, di andare a coprire mediatamente il concorso di bellezza di Miss Senegal. A dire il vero, ignoriamo se quell’evoluta nazione dell’Africa occidentale perda il suo tempo a organizzare sagre paesane e un po’ kitsch tipiche dello sciocchezzaio anglobalizzato dei tempi ultimi. Ma diamolo per scontato per amore di dimostrazione.

Ora se avessimo manifestato qualche sorpresa nel riportare in diretta la notizia che a vincere il concorso fosse stata una ragazza bionda, con gli occhi azzurri e di pelle bianca, nata a Dakar da genitori scandinavi con regolare certificata cittadinanza senegalese, scrivendo di conseguenza che la procace neo Miss Senegal non corrispondeva ai canoni della trionfale bellezza femminile senegalese, accreditata in tutto il continente, e non solo, nel corso dei secoli, avremmo potuto essere tacciati di razzismo…?

Affidiamo ai lettori l’ingrato compito di risolvere l’ardua e impegnativa sentenza. …

L’incredibile caso del bianco politicamente scorretto

Sin qui, l’anamnesi parziale di quel pezzullo rimasto nel cassetto e nel computer come un colpo in canna non disinnescato. Immaginate la sorpresa quando quella innocua provocazione giornalistica si è trasformata in un riscontro d’attualità, inaspettato quanto puntuale e sconcertante…

Miss Zimbabwe è bianca. La protesta sui social: Non ci rappresenta”, titolava il Corriere. La Repubblica incalzava con un video: Modella bianca viene eletta Miss Zimbabwe, la protesta: Non ci rappresenta” (curiosamente, oggi il video non appare più disponibile…).[1]

La notizia era davvero stupefacente. Tanto da ingenerare i sospetti di una più o meno geniale fake news. Rapidi riscontri, dal web alla stampa locale, hanno poi confermato la notizia.[2]

In estrema sintesi, Brooke Bruk-Jackson, 21 anni, modella ed estetista nata nella capitale dello Zimbabwe, Harare, avendo conquistato il titolo di Miss Zimbabwe è stata scelta a rappresentare la sua nazione al 71° concorso di Miss Universo previsto a El Salvador il 18 novembre 2023. Ma il colore della sua pelle, bianca, ha scatenato una durissima polemica nel paese africano dove il 98% della popolazione è nero. E quindi, se non accettabile, quanto meno comprensibile.

Una contestazione dilagata improvvisa, come un incendio nella savana.

Il razzismo…al contrario

Leggiamo il quotidiano di via Solferino: «era da 22 anni che lo Zimbabwe non teneva il suo concorso di bellezza. Un ritorno segnato dalle accese polemiche che la vittoria di una ragazza bianca ha suscitato. Oggetto delle critiche è proprio il colore della pelle di Brooke Bruk-Jackson: molti suoi connazionali non la considerano rappresentante di una popolazione che è al 98% nera (il resto è di etnia mista o asiatica, e meno dell’1% bianco), e hanno espresso il proprio disappunto sui social, con commenti del tipo: “Estremamente tragico e deludente”, “Sei una straniera”, “I miei antenati si rivoltano nelle tombe!”. Una bufera di insulti e contestazioni che ha indotto la ragazza a disattivare i commenti sul suo post di vittoria su Instagram».[3]

Le reazioni social sono state registrate anche da RaiNews. «C’è chi ha trovato strano che la giuria abbia scelto l’unica donna bianca tra le venticinque concorrenti e chi sostiene che la scelta “sia contaminata da pregiudizi razziali”. “Troppo bianca per rappresentare un paese di neri».[4]

Sulla stessa linea anche l’HuffPost. «Nata e cresciuta ad Harare, la capitale dello Zimbabwe, Brooke Bruk-Jackson, 21 anni, è stata incoronata miss Universo Zimbabwe e dunque rappresenterà di diritto la nazione africana al prossimo concorso di Miss Universo. Tuttavia, “l’eccitazione che circonda la sua vittoria è rovinata da un’ondata di reazioni contrastanti”, scrive il portale online The Zimbabwean, notando che in molti sostengono che la scelta “sia contaminata da pregiudizi razziali”, mentre sui social media c’è chi sostiene che “si sia assicurata la corona perché è bianca”».[5]

Ohibò, perdindirindina e perdinci, per non usare l’abusato, coloniale e belante uaooo ormai di prammatica per esprimere stupore e incredulità…

Ma non era esattamente quello che aveva detto il generale Vannacci a proposito della Egonu, scatenando il coro indignato degli antirazzisti, dei politcally correct e delle prefiche dell’antifascismo senza fascismo in servizio permanente effettivo…? Ma allora come mai la notizia non ha suscitato la stessa veemente reazione sopra descritta? Fosse mai che l’indignazione mediatica deve la sua geometria variabile a contingenze che vanno al di là delle circostanze che la innescano, la sostengono e la pubblicizzano…?

Non vogliamo crederci. Sarebbe troppo triste e desolante.

 

[1] https://video.repubblica.it/mondo/modella-bianca-viene-eletta-miss-zimbabwe-la-protesta-non-ci-rappresenta/453354/454317?ref=search

[2] Audrey L, Ncube, Miss Universe Zimbabwe 2023: Brooke Bruk-Jacksons Win Sparks Mixed Reactions, Iharare.com, 17 settembre,  2023, https://iharare.com/brooke-bruk-jacksons-miss-universe-zimbabwe-2023-triumph-divides-opinion/.

[3] A. Muglia, Miss Zimbabwe è bianca. La protesta sui social: “Non ci rappresenta”, Corriere della Sera, 26 settembre 2023, https://www.corriere.it/esteri/23_settembre_26/miss-zimbabwe-bianca-protesta-social-non-ci-rappresenta-b0f0cfdc-5c51-11ee-abb6-3e1ca69e756d.shtml.

[4] Miss Zimbabwe è bianca e sui social scoppia la polemica: Non ci rappresenta”, RaiNews, 27 settembre 2023, https://www.rainews.it/video/2023/09/miss-zimbabwe-e-bianca-e-sui-social-scoppia-la-polemica-non-ci-rappresenta-d5a5a23e-8410-4c84-a3db-ab99592ce4b7.html.

[5] Miss Zimbabwe è bianca, si scatena la rabbia: Non ci rappresenta”, HuffPost, 26 settembre 2023, https://www.huffingtonpost.it/esteri/2023/09/26/news/miss_zimbabwe_e_bianca_si_scatena_la_rabbia_non_ci_rappresenta-13448760/.

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1 commento

  1. Anonimo

    Analisi perfetta

    Rispondi

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