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INFORMARE,
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Il Centro Studi Primo Articolo è un serbatoio di pensiero indipendente, che approfondisce ed elabora analisi sociali, geopolitiche, economiche e storiche. Riunisce studiosi, analisti, giornalisti, saggisti. filosofi e scrittori. Promuove e organizza eventi, tavole rotonde, convegni e conferenze. Interviene in dibattiti, confronti e presentazioni, con l’obiettivo di apportare originalità di pensiero e di opinione, per informare, formare e riunire. Il “Primo Articolo” è la pietra angolare di un sistema costituzionale, la sintesi e il manifesto dei suoi valori e dei suoi fini. Nasce come proiezione delle ambizioni di una comunità. Il Centro Studi Primo Articolo impernia la propria attività sulla sovranità, sull’i-dentità e sul lavoro, quali tre espressioni di una schietta visione del mondo.

Le fantasiose patologie dei dissociati

Le fantasiose patologie dei dissociati

Le disforie sono patologie dell’umore e della percezione, così catalogate anche dall’OMS. Nella società del capitalismo terminale vengono trasformate in diritti civili di minoranze, che invece di essere trattate con rispetto, vengono rese protagoniste mediatiche utili a distrarre le masse dai reali problemi che le affliggono. I diritti civili divengono così il grimaldello con il quale le elites scardinano i diritti sociale e fanno “impazzire” la società.

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Sinistra sul caviale del tramonto

Sinistra sul caviale del tramonto

L’anglobalizzazione è lo sgretolamento della cultura sociale e politica europea per mano del capitalismo (termnale) a trazione statunitense e l’imposizione del modello anglofono, oggi perfettamnete rappresentato a livello planetario dai progressisti di ogni colore. Nostra intervista a Gianfranco Peroncini autore de “Sinistra sul caviale del tramonto” per Passaggio al Bosco Edizioni.

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Gaza e il Nagorno-Karabakh, i vasi comunicanti della geopolitica internazionale

Gaza e il Nagorno-Karabakh, i vasi comunicanti della geopolitica internazionale

L’Eurasia vive una bacanizzazione completa tra vuoti di potere e volontà di dominio, con conflitti etnico-religiosi che mascherano interessi strategici legati alle materie prime. La dottrina Brzezinski tesse la trama statunitense nell’area e condiziona le fiammate belliche dall’Ucraina , al Nagorno Karabakh, a Gaza. Il vero dubbio è la capacità di lettura da parte dei leader internazionale di questo scenario tanto complesso quanto esplosivo

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Gaza e il Nagorno-Karabakh, i vasi comunicanti della geopolitica internazionale

Gaza e il Nagorno-Karabakh, i vasi comunicanti della geopolitica internazionale

La dottrina Brzezinski è ancora una volta la lente attraverso la quale leggere le mosse, i conflitti e le strane alleanze che animano guerre lontane migliaia di chilometri, ma che riportano sempre lì: al corridoio euroasiatico che vale il 60% del PIL internazionale. Un territorio di tale rilevanza non può essere di secondario interesse per gli Stati Uniti e per i suoi tessitori di potere.

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Gaza e il Nagorno-Karabakh, i vasi comunicanti della geopolitica internazionale

Gaza e il Nagorno-Karabakh, i vasi comunicanti della geopolitica internazionale

Usare un drone geopolitico per alzarsi al disopra dei conflitti terra a terra che insanguinano in queste ore medio-oriente e aree caucasiche permette di scorgere un orizzonte composito eppure nitido. L’analisi che ne deriva dà vita a scenari ancora più rischiosi di quelli frammentati che riusciamo a cogliere, dove le potenze in campo e i loro interessi strategici disegnano un tempo di guerra, nel quale la morte di soldati e civili pare essere il prezzo per la sopravvivenza dei popoli.

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