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Il capriccio degli dei digitali

Trovo grandiosa quanto inverosimile (tanto che non si concretizzerà) l’idea del combattimento che vedrà opposti Mark Zuckenberg, 39 anni campione di social&metaverso, e Elon Musk, 51 anni signore di Tesla e di X.

Una nuova era del marketing

Sono convinto che sia un evento epocale, che segnerà l’avvento – loro direbbero start up o kick off nella neolingua che hanno contribuito a creare e a diffondere – del marketing mitopoietico! Mi spiego meglio: la narrazione dello scontro tra titani tecnologici rimanda ad alcuni degli scontri di maggior fascinazione nella storia dell’Umanità.

Lo scontro

Da che l’uomo esiste, la volontà di potenza e di supremazia verso i suoi simili pare fare parte del dna. Che sia per riconoscimento sociale, per conquistare un amore, per comandare su una terra o per affermare il predominio di un popolo, i campioni e gli eroi si sono sempre sfidati a duello. Achille contro Ettore, Davide vs. Golia, Oriazi&Curiazi, Rolando di Roncisvalle e Ferraù, Don Chisciotte contro i Mulini a Vento, Pablito Rossi opposto a Uli Stielike : la letteratura e la cronaca sono infarcite di battaglie per definire il migliore. Perché a questo destino dovrebbero sottrarsi Elon e Mark? Cresciuti nella stessa terra, figli della medesima stirpe, condividono, al massimo del loro fulgore e successo personale, una non più rinviabile necessità: mostrare ai sudditi che non di bit o watt, ma di carne e sangue è la loro composizione. In ogni escoriazione, dopo ogni colpo e dietro ad ogni singola goccia di sudore, troveremo maggior vicinanza e verosimiglianze tra la loro vita e le nostre esistenze. Risulteremo più simili dopo la lotta: loro più umani, noi con la speranza di elevarci al cielo.

I nuovi Titani

Personificazione delle forze primordiali del Cosmo, per Esiodo nascono dall’unione di Urano e Gea. Figli del Cielo e della Terra, sono i protagonisti di terribili conflitti da cui tutto ha origine. Prometeo – titano di seconda generazione – fu capace di tanto ardire da sfidare Zeus, sottraendogli il fuoco e donandolo agli uomini. Eccoli quindi i discendenti prometeici, Mark e Elon, mastodontici nelle dimensioni delle creature generate, imponenti nell’audacia e nell’arroganza che li porta al cospetto delle energie olimpiche e iperuranie, irriverenti tanto dall’essersi proclamati essi stessi divinità, che si fronteggiano nell’ora del nuovo Caos per ricomporre antitesi e dialogie. Lottando con attitudini e strumenti umani otterranno due risultati:

  • divideranno il mondo che oggi li detesta in fans, facendo leva sull’umana empatia che chiama a schierarsi e parteggiare, nell’eterno conflitto tra Bene e Male
  • avvicineranno se stessi ai modelli classici, agli archetipi dell’eroe e del sovrano, disperdendo la damnatio che gli uomini riservano ai blasfemi e agli empi
La battaglia della tecnologia

Meta contro X. Data vs new energy. Metaverso e viaggi nello spazio. L’intangibile ha già trionfato. Per dargli l’ultima e definitiva consacrazione, il dio dei social network e quello della mobilità elettrica si manifestano in forma di guerrieri per stabilire a chi il futuro riserva in sorte il comando. Siamo in bilico tra l’universo parallelo in realtà aumentata che Mark ha progettato e che ha nominato con il patronimico della sua multinazionale sovra continentale e ultraterrena e l’indefinito X che Elon plasma tra vettori per viaggi cosmici, auto a guida autonoma, intelligenze artificiali e piattaforme di…validazione dell’identità digitale degli individui (troppo ardita come immagine dello spin off che da Twitter si può generare?!?)

Come andrà a finire

Il combattimento non si farà. Appare sempre più chiaro che il clamore mediatico è la tenzone, che l’hype pre match ha già sostituito il confronto nella gabbia.

Non ci saranno pugni e calci. Proiezioni, grappling, stragolamenti e leve resteranno nell’immaginario di noi appassionati frequentatori delle materassine. Finalizzazioni e ribaltamenti, anche se abilmente commentati, non infiammeranno il pubblico.

Lo spettacolo – camp, team, conferenze stampa, weight in, backstage, match, interviste e dichiarazioni del post – che avrebbe avuto la nostra Penisola come palcoscenico, rimarrà niente più di un ologramma, di un evento in realtà virtuale o aumentata, che qualche intelligenza artificiale e numerose stupidità naturali hanno immaginato.

Saremmo stati pronti? Saturnia Tellus con il genius loci ideale per soddisfare il capriccio gladiatorio degli dei della post-modernità avrebbe segnato il campo e scavato il solco a limite dell’arena? Il destino che tessono le Parche ci ha risparmiato di doverlo scoprire, tra pruriti e insipienze politiche.

Che i titani contemporanei ritornino alle loro lande moquettate con il tristo aspirare a grandezze inesplorabili e inarrivabili. Che la battaglia vera non possa mai divenire capriccio di nessun finto dio e resti patrimonio degli Uomini.

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