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Il capolinea dell’Occidente

L’ultimo capitailismo

L’Occidente è veramente arrivato al capolinea della sua Storia e il coraggioso libro di Paul Craig Roberts, curato da Costantino Ceoldo per le edizioni Passaggio al Bosco, lo conferma con dati inconfutabili.
Roberts, economista americano consigliere di Ronald Regan, descrive il sistema marcio della società statunitense che ha vissuto dall’interno come testimone privilegiato: uno spaccato lucido e tagliente di un mondo corrotto da forze nemmeno più occulte che decidono il destino dei popoli.
La sua analisi spazia dalla politica, all’economia e alla sociologia, un libro di Storia contemporanea indispensabile per comprendere l’ultima fase del capitalismo, quella terminale e che si esprime con la sorveglianza, il controllo paranoico dei cittadini, la soppressione delle libertà civili come accaduto durante l’epidemia di Covid 19.
Il punto più basso dell’orbita del capitalismo che nella sua lenta agonia travolge tutto ciò che rimane dell’umano per degradarlo nel demoniaco.

La confusione made in USA

La distruzione della famiglia naturale, delle tradizioni, la riscrittura falsa della Storia, la confusione delle etnie e dei sessi, la morte della cultura sostituita dalla pubblicità. La produzione intellettuale del capitalismo terminale è la cancel culture, le folli teorie gender, il razzismo antirazzista che colpisce i bianchi e la demenziale cultura woke.
La strategia politica è la distruzione dello Stato sociale per impoverire e ricattare le masse, che l’autore prevede con 20 anni di anticipo, l’impoverimento della classe media e l’aumento della ricchezza dei pochi padroni del mondo.

Il libro descrive il saccheggio della Natura da parte delle multinazionali, molti anni prima dell’ecologismo ipocrita dei nostri giorni, la disarticolazione della previdenza sociale e della sanità pubblica. Svela le tecniche di sovversione di un Sistema malato che gli USA hanno esportato nel mondo con l’aggressione militare, delle truppe della Nato e la complicità dell’Onu.
Roberts indica il capitalismo come frutto dell’egoismo e dell’avidità di pochi che impoverisce tutti, schiacciando ogni cosa trovi sul suo sciagurato cammino: banche rapaci, multinazionali spietate, governi corrotti producono miseria, disoccupazione e sfruttamento, sono il vero volto della famosa democrazia statunitense.
Una società indebitata e sfruttata con i mutui ipotecari, i prestiti per studiare, per curarsi e sopravvivere, che ha posto i bianchi poveri in una condizione di minorità e paura, privilegiando infime minoranze manovrate dal potere del denaro.

Le elites venali

Conclude che gli americani sono stupidi e noi soggiungiamo con tristezza che gli europei che li copiano molto di più, con millenni di civiltà alle spalle subiscono passivamente l’inoculazione dei veleni del Pensiero Unico.
Grandi masse di onesti lavoratori e cittadini ossequiosi delle leggi si fanno sottomettere da piccole èlites di radical chic ipocriti e disturbati. Intossicati da una sottocultura televisiva tossica e spaventati ad arte da grandi menzogne sanitarie e climatiche stanno scomparendo nel nulla.
Il senso di colpa instillato da decenni di controllo mentale dei media ha fatto degli americani bianchi e degli europei vittime sacrificali.

La civiltà occidentale si esaurisce per la debolezza degli uomini diventati pazienti fragili e delle donne confuse e disorientate, come vuole il Potere che ha sostituito la narrazione alla realtà. Invasi, traditi, sostituiti e soprattutto sfruttati, per la ricchezza sfrenata dei nuovi padroni del mondo.
Il capolinea dell’Occidente è la precisa fotografia di una nazione pericolosa.

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