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Prospettive di pace per fermare la guerra

Senza appartenenze e schieramenti

Lunedì sera il Centro Congressi Stelline di Milano ha ospitato quello che a tutti gli effetti si è rivelato essere un think tank trasversale, impegnato a individuare soluzioni e proposte per attivare un negoziato di pace tra Russia e Ucraina. Da Bertinotti ad Alemanno, Gian Micalessin, Toni Capuozzo e Daniele Dell’Orco, Borgonovo e Gomez, Ieraci in rappresentanza dei manager di Confindustria e Lombardi docente all’Universita Cattolica, i relatori hanno condiviso la loro idea in modalità “TED speech”: 10 minuti per illustrare la prospettiva necessaria a rendere attiva e reale un’azione a favore della pace. Senza lo sventolio di bandiere arcobaleno, mosse dalle stesse mani che fino al 25 settembre hanno sottoscritto sanzioni  e ratificato l’invio delle armi.

Il Centro Studi Primo Articolo è stato presente in sala come sostenitore dell’iniziativa e della sua portanza a livello sociale, forte degli incontri realizzati tra maggio e giugno finalizzati a fare chiarezza sulle cause e lo sviluppo del conflitto

https://centrostudiprimoarticolo.it/eventi_del_centro/guerra-giornaloismo-informazione/ https://centrostudiprimoarticolo.it/eventi_del_centro/ucraina-la-geopolitica-della-tensione/

Prima ancora, dagli studi di Gianfranco Peroncini, colonna portante delle ricerche che il centro studi svolge in ambito geopolitico, storico e di analisi sociale, era andato in stampa un instant book riguardo la dottrina Brezinsky e le ragioni USA a sostegno del conflitto (copertina allegata, edizione Byoblu – www.byoblu.com/libri)

Le 200 persone assiepate in sala hanno potuto ascoltare testimonianze inedite, impossibili da ritrovare nei palinsesti televisivi e sulle pagine dei giornali, impegnati a sostenere l’unica narrazione mainstream possibile. Gian Micalessin – uno degli inviati di guerra di maggiore esperienza e credibilità del nostro tempo – ha documentato con video realizzati nei luoghi, in cui i titoli della grande stampa nazionale riportavano di stragi, bombardamenti, pulizie etniche, la falsità dell’informazione prodotta, arrivando a definire il concetto di “infowar”, la nuova arma strategica nella guerra simmetrica del XXI secolo. Fausto Bertinotti ha tratteggiato le ragioni della posizione dell’Unione Europea, remissiva e subordinata ai diktat atlantisti a trazione americana, così come Gianni Alemanno ha disegnato le responsabilità del governo Draghi nello stoppare ogni presa di posizione autonoma che Germania e Francia hanno tentato in nome dell’interesse nazionale, oggi il più vituperato dei diritti del popolo.

La via per la pace, reale e concreta, non passa tanto per le piazze emozionate e manipolate, quanto da manifesti e studi che indichino la via diplomatica, come l’unica che la storia ci consegna alla soluzione dei conflitti.

Per chi non fosse in sala, lo svolgimento del convegno è fruibile a questo link

https://www.radioradicale.it/scheda/682421/prospettive-di-pace-per-fermare-la-guerra

 

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4 Commenti

  1. Anonimo

    Una ottima iniziativa che dimostra che su temi fondamentali non è’ più’
    Importante il
    Proprio credo politico e ideologico ma il bene comune e L interesse nazionale .

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  2. Anonimo

    Complimenti a chi ha organizzato questa serata. È stata molto seguita da un pubblico attento è coinvolto. Sintomatica la chiusura dell’onorevole Bertinotti che auspicava che ci fossero mille serate come queste con opinioni trasversali ma alla ricerca di una pace giusta

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  3. Simone Manelli

    È stato un convegno molto interessante con ospiti preparati che hanno fornito una prospettiva oggettiva e imparziale del conflitto e di come, ad oggi sia evidente il totale disinteresse finalizzato ad una concreta negoziazione fra le parti in conflitto.
    Tante perplessità e altrettanti evidenti interessi geopolitici più o meno ovvi.

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  4. AG

    Grazie al Centro Studi Primo Articolo per organizzare e partecipare a queste iniziative che muovono le menti dei milanesi da troppi anni ingessate nel non-pensiero globalista.

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