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Imbarazzi diplomatici a Kiev

Basta leggere le prime pagine dei giornali esteri per capire che il viaggio del Primo Ministro italiano a Kiev non è stato celebrato come un grande successo. Anzi. Della sua missione in Ucraina nessuna traccia.

La visita (segreta) del presidente americano Biden che ha anticipato di un giorno l’arrivo di Giorgia Meloni le ha rubato la scena. In altri tempi si sarebbe parlato di sgarbo diplomatico tra paesi alleati.

Il nostro Premier è stato costretto a rimanere “in sala d’attesa” in Polonia fino alla ripartenza di Biden, poi il viaggio nella notte in treno l’arrivo della capitale ucraina seguendo l’intinerario già percorso da Draghi. Prima il tour dell’orrore alle fosse comuni di Irpin e Bucha, poi l’incontro con Zelensky tra i cristalli del palazzo presidenziale. Qui molte delusioni e poche soddisfazioni. Mentre Meloni prometteva sostegno politico, finanziamenti per la ricostruzione e soprattutto armi all’Ucraina, il premier locale rispondeva attaccando il governo italiano scatenando la polemica contro Berlusconi. Un atteggiamento ingeneroso nei confronti della Meloni e un’offesa all’Italia in mondovisione. Atteggiamento ben poco amichevole che fa seguito ad altri comportamenti di fastidio nei confronti del nostro paese. Forse perché da noi la maggioranza dei cittadini è contro la guerra? Nel recente viaggio nelle capitali europee, Zelensky ha visitato Londra e Parigi ma evitato Roma e non ha neanche richiesto la presenza dell’Italia al vertice francese dove ha visto l’accoppiata Macron e Scholz.

L’impressione è che più facciamo per l’Ucraina meno siamo apprezzati.

Ma questo viaggio ha avuto un vantaggio non da poco. Quello di far conoscere di persona Zelensky a Giorgia Meloni. Come noto l’unico modo per scoprire la vera natura delle persone è incontrarle a quattr’occhi. E a volte rischiare di rimanere delusi.

 

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4 Commenti

  1. Anonimo

    Giuste osservazioni che pochi giornali hanno rilevato.

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  2. Decimo

    Tra lo sgarbo di Biden e l’insipienza diplomatica di Zelensky – a mio avviso frutto dell’arroganza che ormai connota tutti i discorsi e i comportamenti del gigante diplomatico ucraino…- Giorgia ne esce con le ossa rotte. Speriamo che possa davvero fare tesoro dell’esperienza negativa e correggere la rotta che sta portando la politica estera italiana a fare la fine del Titanic…

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  3. Andrea

    L’ennesima figura di irrilevanza totale, una passerella inutile. Patetico poi il tentativo di vedere Biden. Aveva ragione Silvio…

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    • Decimo

      La cosa che proprio non capisco e’ questo oltranzismo fuori tempo nello schierarsi con Zelensky… un uomo ormai fuori controllo che elemosina aiuti e armi con il tono della pretesa. Per Giorgia sarebbe stata una grande opportunità fin da subito porsi a elemento di congiunzione tra le istanze europee fino a qui sollecite verso l’ucraina e gli indispensabili sviluppo diplomatici per la pace, facendosi portatrice politica delle istanze vaticane (che avrebbero svolto il ruolo di scudo) sottraendo riconoscibilità al nostro unico e vero “avversario”: la Turchia

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