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Il potere delle parole

Le parole che si pronunciano nella comunicazione verbale non solo descrivono la percezione della realtà soggettiva, ma la creano.
I termini utilizzati abitualmente generano nuove strutture mentali, cambiano il modo di essere, di pensare e di sviluppare il rapporto con gli altri.  La vibrazione della voce agisce modificando la realtà, come sostenevano gli antichi: “nomina sunt conseguentia rerum” i nomi sono presagi.
Per questo si deve essere molto attenti a ciò che si dice, il suono emesso si proietta su piani molteplici della realtà, aprendo altre dimensioni, come l’evocazione magica nella teurgia e nella magia rituale.
La preghiera invocazione al divino, o il mantra, letteralmente pensiero che agisce, provocano cambiamenti spostando in una nuova dimensione colui che prega o medita.
Nel vangelo esoterico di Giovanni si legge che è il suono che crea la realtà, il logos parola da cui tutto trae origine, da cui nasce ciò che è manifestato.

Controllare il linguaggio originario di un popolo equivale a indirizzare il pensiero, a influenzare le opinioni e creare nuove credenze e ideologie, di fatto modificare la visione della realtà. Cancellare le parole serve a dissolvere i ricordi e quindi la Storia e la cultura, per uniformare e massificare il pensiero e sottometterlo al volere dei poteri che dominano il mondo. La cancellazione dei miti di una stirpe provoca il distacco dalle sue origini, la dispersione del suo patrimonio culturale, la perdita dell’anima.
I diversi idiomi sono lo spirito dei popoli: imponendo un’unica lingua, la più involuta ed elementare della Storia, involuto linguaggio commerciale, si distrugge la loro vera natura, riducendoli a masse indistinte dominabili senza sforzo e a basso costo. La cosiddetta neolingua, fatta di vuoti termini coniati negli USA, costruisce quella visione che il mondialismo vuole imporre, con la cancellazione della memoria collettiva.

Il linguaggio è identità, per questo la sua cancellazione comporta la scomparsa degli archetipi dell’inconscio collettivo, l’eclissi dei simboli che ricollegano al sacro. I popoli privati dei loro Dei sono destinati alla scomparsa, a divenire massa bruta schiava delle più basse pulsioni, della mera materialità del consumo compulsivo.
La massa informe funzionale al sistema capitalista parla una sola lingua e quindi ha un solo pensiero, stessi gusti e desideri per la merce inutile e scadente. Le parole d’ordine per addormentare le coscienze sono inclusione, sostenibilità, green e altre scempiaggini che rimbalzano costantemente nella narrazione dei media asserviti al Potere. In realtà questa è la società dell’esclusione, si discriminano coloro che non si assoggettano al Pensiero Unico, i maschi, gli eterosessuali, i bianchi, i nazionalisti, i non vaccinati.
Nessun sindacato li protegge quando vengono privati della libertà, quando viene impedito loro di lavorare, quando sono perseguitati perché si ribellano ai peggiori soprusi.
Non esiste nessuna inclusione, ma solo omologazione, cancellazione di identità e diritti, soppressione della realtà per un’illusione ottica di massa, un ipnosi collettiva. Integrazione e assimilazione sono concetti puramente teorici, senza nessuna possibilità di realizzazione pratica, residui della mentalità colonialista.  Che vuole paternalisticamente educare e redimere dall’ignoranza popoli che hanno un’identità forte, miti e simboli ancora vivi, una cultura tribale lontana da quella della società nutritiva. Convertirli al materialismo spicciolo, al consumo triviale che corromperà anche gli ultimi arrivati facendone nuovi divoratori di cibi e di merci.

Il capitalismo terminale soffoca l’anima delle genti del vecchio continente ed al tempo stesso snatura quella delle masse degli invasori. La folle illusione della ricchezza facile, del benessere ad ogni costo sono l’oppio dei popoli del tempo della dissoluzione. Non esiste nessuna effettiva sostenibilità, il capitalismo si basa sull’egoismo e sullo sfruttamento, il territorio viene spogliato e violato per una produzione fine a se stessa. Parlano di sostenibilità ambientale industrie e multinazionali che inquinano l’ambiente e le menti con messaggi tanto ipocriti quanto falsi.
Nulla è green in questo mondo, solo stupide parole vuote per addormentare coscienze già deprivate del senso del reale da decenni di propaganda martellante di ideologie perverse e disumane.
La liberazione dalla schiavitù passa dalla ribellione contro il linguaggio artificioso che esclude la maggioranza dei cittadini per difendere esigue minoranze aggressive e prepotenti coccolate dal grande capitale.
Tornare a parlare le lingue locali, i cosiddetti dialetti, le lingue nazionali in modo corretto senza neologismi e anglicismi, a pronunciare il latino, lingua sacra, senza ridicole storpiature americane.
“Ciò che pensi diventi. Ciò che pensi attrai. Ciò che immagini crei”
Buddha

Noi possiamo aggiungere ciò che dici diventa la tua realtà.

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1 commento

  1. Mauro

    Se non riusciamo a ribaltare questa situazione ci aspetta un futuro senza identità!

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