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Digito ergo sum – Parte 1.

Questa è una storia senza morale. I suoi personaggi hanno nomi mai sentiti, perchè I killer migliori hanno volti che non si ricordano e atteggiamenti che non si notano. Agiscono su commissione, senza conoscere nè il mandante nè la ragione. Lo fanno per I soldi e ancor più per il potere, con cui dominano la vita delle loro vittime: Noi. Questa è una storia perchè appartiene al passato, per quanto recente, e I suoi protagonisti con la storia hanno dovuto fare I conti. Ma è meglio raccontarla, perchè quelli venuti dopo sono peggio, se possibile, e la nostra realtà sta prendendo una piega di cui non siamo consapevoli

L’affaire Cambride Analytica

L’enfasi e il ritmo della narrazione non devono trarvi in inganno: non siete davanti ad un nuovo genere letterario – il techno thriller – ma ai fatti emersi e messi a rapporto dalla Commissione del Senato degli Stati Uniti, istituita per indagare riguardo al più grande affaire sul traffico illecito di dati della storia. Avete sentito parlare di Cambridge Analytica, vero? Avete mai capito davvero chi sono I soggetti in gioco, che ruolo hanno avuto, come è finito il tutto? Cosa c’entrano Facebook e mr. Zuckenberg in tutto questo? Non avete avuto anche voi l’impressione che alla fine abbiano fatto un po’ la figura dei fessi, di quelli grossi e scemi, fregati da qualcuno molto più veloce e astuto?

Bene: è esattamente quello che I media mainstream hanno voluto rimanesse come sensazione e rumore di fondo. Mai menzogna fu meglio orchestrata.

Steve Bannon e la comunicazione politica

L’8 novembre 2016 Donald Trump diventa il 45° Presidente degli Stati Uniti d’America ottenendo la maggiornaza dei voti dei grandi elettori – 304 su 538 – e racimolando circa 3 milioni di voti popolari in meno della sua contender, mrs. Hilary Clinton. Capo della sua campagna elettorale “Make America great again” è un certo Steve Bannon, ceo di Breitbart.com, una international news company nata nel 2007 da un viaggio in Israele, compiuto da due amici yewish, nati in America e fervidi sostenitori che la libera circolazione di idee sia la linfa della democrazia (!!!)

Allo stesso tempo Bannon è il co-fondatore e membro del consiglio di amministrazione di una “sconosciuta” società di nome Cambridge Analytica, che dalla sede del Progetto Alamo a San Antonio, Texas, coordina il pool di digital strategist al servizio del tycoon di New York. Per capire… un po’ come se Berlusconi da Milano, ponesse il suo quartiere operative a Chieti. Le virgolette su sconosciuta sono d’obbligo, perchè alludono alla capacità della società di sfuggire ai radar dei mass media, per operare in maniera massiva in Africa e Latino America, affinando le proprie tecniche. Quali? Una sofisticata miscela tra raccolta di metadata e analisi psicografica.

L’era dei dati

Inutile che storcete il naso e inarcate le sopraciglia! Questi sono I nuovi mestieri che proliferano dal mondo digitale! Cosa significa? Leggiamo il claim che campeggiava sotto le presentazioni di Cambridge Analytica per acquisire incarichi: dalla campagna presidenziale a Trinidad e Tobago alla lotta per la Brexit di Nigel Farange. Tutti successi conclamati.

Data-Driven Behavior Exchange: la raccolta, l’analisi e l’utilizzo dei dati che guidano il cambiamento dei comportamenti di consumo e di voto di quella parte di cittadini individuati come gli “Influenzabili”: la scienza del digital marketing allo stato puro.

Per capire come stanno le cose bisogna spesso porsi delle domande così banali da sembrare stupide… perchè la società prende il nome Cambridge? Molto semplice: perchè segue le teorie di un emerito professore di matematica pura, data scientist dell’università inglese, Aleksandr Kogan aka. Dr. Spectre, ideatore del One Cick Personality Test, un assessment online che permette in maniera estremamente semplice di definire dei cluster, dei profili di personalità…digitale.

Per inciso…il concetto di base espresso dal Dr. Spectre era: se si vuole rivoluzionare una società bisogna prima distruggerla. Corollario: per farlo bisogna preventivamente capire su chi poter fare affidamento al suo interno, ovverosia individuare quelle personalità più facilmente esposte al cambiamento e alla manipolazione.

L’intrattenimento per raccogliere dati

Inizia a prudervi un po’ la testa?!? Vi sono per caso venuti in mente quei giochi scemi a base di test, che pubblicate sulle vostre bacheche Facebbok perchè “lo fanno tutti”?? Oppure tutte le informazioni personali che avete rilasciato ogni volta che il vostro operatore telefonico di fiducia o il suo competitor principale vi hanno offerto di vincere l’ultimo iphone, il mega tablet o il pc ultimo modello con schermo Retina?!?? Fatevelo passare! Perchè quando vi siete iscritti a Facebook, Instagram, Whatsapp avete accettato termini&condizioni che permettono alla corporation che le possiede e gestisce di entrare in possesso dei vostri contenuti in testo e immagine, di accedere ai vostri messaggi di posta sui rispettivi messanger e di acquisire I dati delle vostre rubriche e liste di contatti. Tranquilli amici! Non siete degli allocchi! Vi è successo quando vi siete registrati su Google (vi dicono qualcosa Gmail e Chrome?!!?), quando avete comprato su Amazon, quando avete ceduto alle lusinghe di Itunes e delle technology lifestyle icons di Apple.

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1 commento

  1. Anonimo

    Ottimo.

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