Il boom industriale, su questo scenario di fondo, durò sette anni. La grande e folle stagione della Repubblica di Weimar radical-chic, arricchita dai profittatori di guerra, dalla corruzione e dalla sbornia del credito sempre più facile. Spinte dai flussi imponenti dei finanziamenti esteri, le imprese prosperavano gonfiandosi sino a perdere l’indispensabile elasticità operativa. Fu l’aumento complessivo delle parti fisse dei costi di produzione a richiamare alla dura realtà. Il servizio del debito per l’acquisto dei terreni, degli stabilimenti e degli impianti, erano cresciuti in quanto non...
