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Armocromisti di tutti i paesi, unitevi!

Il diluvio di post, meme, pinzellacchere e facezie riversate addosso a Elly Schlein a seguito dell’intervista rilasciata a Vogue è pretestuoso e ingiusto. Al pari del titolo di questa riflessione, che ancora e ancora si fa beffe di quell’armamentario ideologico, che la Sinistra ha dismesso ormai da tempo, optando per un più moderno rosa pervinca invece del rosso bandiera.

E’ ingiusto addossare alla neo segretaria del Partito Democratico il fardello del tradimento dell’ideale comunista, quando da almeno un trentennio i democratico-progressisti hanno sostituito agli operaistici falce e martello simboli più moderni e a la page.

L’ingenua dichiarazione, rilasciata sulle pagine patinate della fashion-bibbia, segue di poche settimane la scoperta grazie all’accorata difesa dell’onorevole Sumahoro riguardo il diritto alla moda, di cui godono tutti gli esseri umani, qualora per censo e opportunismo vengano inclusi nei salotti gauche caviar e integrati al sistema circolare piagnisteo-diritti civili-piagnisteo dei paladini di ogni diversità. Le priorità, che i progressisti di casa nostra hanno assunto a Manifesto (pardon, mr. Marx…), rivoluzionano l’intero impianto del pensiero di Sinistra, non più illuminato dalle dottrine gramsciane quanto ispirato dalle istanze lgbtq+, dall’etica surrogata di famiglie omogender, dalla pervasiva insistenza no border, dalla iconica libertà fintanto che a pagare con la vita sono martiri i ucraini e, giustamente (!), i carnefici russofoni.

La saccenteria liberal, capace di dispensare benessere economico un tanto al chilo, è ormai il sol dell’avvenir che scalda il cuore delle elites progressiste, madri di tutte le transizioni eco-green-tecno-5.0, in nome delle quali l’Europa, con il suo peso specifico del 5.7% sul totale della popolazione mondiale, avoca a sé il ruolo di guida morale e di avanguardia intelligente della società post-industriale globalizzata. Gli assiomi orizzontali bene/male, giusto/sbagliato, buono/cattivo sono le categorie della nuova ragion critica radical chic, impiegata in feroci battaglie, combattute sulle barricate dei divani Frau negli attici di ogni bosco verticale. I partigiani dell’informazione online e televisiva scorrazzano gioiosamente per lo Stivale, ben remunerati dalle multinazionali del consumo, alleate nell’interesse di distogliere l’attenzione e la comprensione delle masse dalle manovre finanziarie e sociali, che ne decretano la perdita d’identità e di scelta.

Imputare a Elly di incarnare tutte queste responsabilità per il suo concedersi anima e corpo all’armocromista – professione fino a oggi sconosciuta e da ieri miraggio per migliaia di giovani sans papier – è sinceramente inusitato. Mette a nudo la pochezza culturale di noi antagonisti, sbertucciati ad ogni parola, inchiodati per ogni scivolone. Non ci par loro vero di poter sguazzare nella fanghiglia della Sinistra in tuta fucsia, accanita sui diritti civili, dimentica dei più basilari valori sociali, acrobata disequilibrata nel circo Barnum allestito dai giostrai di Washington in turnè permanente tra Kiev e Bruxelles. Lasciamo Vogue sui tavolini degli air stylist. Facciamo il tifo perchè la Schlein torni all’Oviesse. E nel frattempo…buon Primo Maggio! Armocromisti di tutti i paesi, unitevi!!!

 

 

 

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2 Commenti

  1. Anonimo

    Non servono commenti . Basta guardarli e sentirli . Commentare è’ superfluo

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  2. Editore Primo Articolo

    La sua progr-amica, armocromista a tinte forti, Kamala Harris pare in questi giorni abbia rilasciato una dichiarazione fondamentale per la global filosofia no-border/gender fluid…
    “Oggi è oggi. E ieri era oggi per noi, ma ieri. E domani diventerà per noi oggi, ma domani. Quindi vivi oggi in modo tale che il futuro sia per te come l’oggi di ieri, solo domani”.

    Rispondi

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